Taccuini di architettura moderna


Architetture antropomorfiche che mirano a ricordare animali o spazi naturali incontaminati e puri. No, non stiamo parlando di Calatrava ma di Eero Saarinen, architetto statunitense di origini finlandesi. Suo padre era un celebre architetto che contribuì attivamente nel processo di definizione del design e dell’architettura nordica/finlandese. Il figlio, Eero, nacque in Finlandia ma fu negli Stati Uniti che ebbe modo di illustrare la sua visione dell’architettura al mondo, delineando un proprio stile dai connotati davvero unici. Forse tutti lo conoscerete per la sua seduta più celebre: la “Tulip”. Un piccolo tulipano di color bianco che viene vivacizzato da un elettrico cuscino color rosso. Questa seduta ben rappresenta la visione dell’architettura moderna, anzi del movimento moderno americano. 

Un movimento che si diffuse a partire dagli Stati Uniti, nazione simbolo di benessere economico, soprattutto nel secondo dopo guerra. In contrapposizione a questa visione organica ed esuberante dell’architettura vi era la visione minimalista anti borghese delineata da personalità quali Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier. Un minimalismo riscontrabile anche nei materiali utilizzati: prettamente acciaio e vetro, una visione in netto contrasto con la filosofia di Eero Saarinen ed il movimento moderno, dediti a sperimentare nuovi materiali prodotti concepite dalle società americane di quegli anni. In contrapposizione al rigorismo architettonico del minimalismo, vi era una corrente di architetti dediti a rendere l’architettura curvilinea e colorata. Una gruppo di visionari dello spazio di cui Saarinen ne era figura portante, in quanto seppe progettare spazi tridimensionali dalle tinte assai vivaci, fra cui spiccava un colore fra tutto: il rosso, nelle sue molteplici varianti ed usi, colore simbolo del benessere sociale. In contrapposizione al bianco austero degli spazi minimalisti il colore rosso brillava in modo accecante, così da riscaldare l’ambiente e rendere l’utilizzo di un oggetto o di uno spazio più piacevole. Ne è esempio il terminal 5 dell’aeroporto di New York, interamente progettato da Eero Saarinen. Uno spazio curvilineo dove l’involucro esterno e quello interno divengono un tutt’uno perché in costante dialogo. Spazi tortuosi ed armonici che ben rappresentano la visione organica e modernista di questo geniale architetto. Una visione che affonda le sue radici nella natura, ne è esempio il terminal TWA, avvolto da un guscio curvilineo in cemento armato e da superfici vetrate inclinate che spingono verso l’alto, una costruzione che vuole ricordare un uccello in volo con le ali aperte.

Una visione avanguardista che ha tracciato i tasselli del futuro dell’architettura contemporanea, la quale dovrebbe, sembra di più, ispirarsi al mondo naturale e rendersi armoniosa e colorata. Almeno questo è il lascito di Eero Saarinen. 




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